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UNA CORNICE INFINITA

Sono alla finestra del tempo in un luogo fine e trasparente .  Da qui scorgo tutti i colori del mondo e posso andare avanti e indietro, spostando a mio piacimento la lancetta degli anni e dei ricordi.
La storia che sta bussando alla tua porta, chiedendoti di entrare, assomiglia alle onde del mare che si confondono, accavallandosi l’una sull’altra, una volta giunte sulla battigia.
Più voci si sovrappongono nel corso di questa delicata armonia che proprio non intende smettere di essere cantata, e che, come un coro, ama l’insieme.
Non si raggiunge l’armonia del tutto se prima le singole parti  non hanno sperimentato l’errore della stonatura, uscendo dal flusso incantato e rarefatto del brano eseguito alla perfezione.
Io, Jole, una voce fuori dal coro della vita falsa, ma indispensabile per ripristinare l’antico equilibrio creato dall’amore, un tempo, dipinsi quadri magici di luce e di ombre.
Annie e Jeremy, due anime a me molto care che si sono perse nel mare in tempesta dell’odio e del  rancore, si stanno cercando nei colori delle mie cornici…

SINOSSI

Breve sinossi de “La soffitta di zia Jole”, romanzo di Rita Salvadori “La soffitta di zia Jole” è un romanzo a colori. Ogni colore rappresenta una voce narrante, e ogni voce narrante è il riflesso di un particolare stato di coscienza. Zia Jole, Joseph, Jeremy e Annie, gli attori della storia, sembrano di primo acchito molto distanti fra di loro, come se appartenessero a mondi sensoriali completamente diversi; in realtà, le loro vite si intrecciano in modo magistrale per dipingere un unico quadro: l’opera maestosa e variopinta dell’Amore. E’ un racconto che mette in scena stati emotivi ruvidi e rovinosi, quali il rancore, la rabbia, l’offesa e il distacco, che però, nel corso della storia, avranno modo di trasformarsi in emozioni superiori nobili e leggere come il perdono e la fratellanza. Zia Jole, una pittrice che vive sola ad Ashmore Village nel Dorset, diventa la tutrice di Jeremy e Annie, i due nipotini rimasti orfani dopo la morte dei genitori in un incidente d’auto. Jole, che ha il dono particolare di prevedere gli eventi tramite la sua arte, trasmette i suoi talenti alla piccola Annie, la quale possiede, inoltre, la capacità di creare la realtà attraverso la sua pittura. Sarà Joseph, pittore anch’egli, innamorato della delicata spiritualità di Jole e custode di misteriosi dipinti, a far prendere coscienza ad Annie del potere della sua arte. Annie e Jeremy, dopo un’infanzia tutto sommato felice, trascorsa nel cottage di zia Jole, sperimenteranno la pesantezza dell’odio e del rancore in seguito alle volontà, apparentemente ingiuste e ingiustificate, espresse nel testamento della zia. I due fratelli si separeranno con astio; un astio che durerà ben trent’anni, e che sarà interrotto da un evento tragico accorso a Jeremy. Sarà il coma del fratello ad avvicinare Annie, che in tutti i modi cercherà di risvegliarlo da quel sonno profondo. In realtà, Jeremy sta compiendo un viaggio in una landa magica e innevata, da cui riuscirà ad entrare in contatto con l’anima dell’amata sorella. Dal canto suo, Annie dovrà ripercorrere a ritroso le tappe della sua vita, tornando ad Ashmore Village e aprendo di nuovo la porta della soffitta in cui Jole, tanti anni prima, aveva creato le sue opere di luce e di ombre. Aiutata dall’ormai anziano Joseph, e grazie all’arte e alla bellezza dei colori, Annie sarà in grado di salvare Jeremy, dipingendo un quadro magico nel quale i fratelli finalmente si ritroveranno in un commovente abbraccio di perdono.

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Incipit

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